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MA UN MONOTRIODO E’ HI FI? 900 675 Audiodarex

MA UN MONOTRIODO E’ HI FI?

EQUILIBRIO e STABILITA’: DUE CONCETTI UNIVERSALI

PREMESSA

Questa pagina fa riferimento a paragoni verso amplificatori del commercio che utilizzano ancora oggi (purtroppo) valvole o transistor o MOSFET per amplificare in tensione.

Nulla a che vedere con l’AMPLIFICATORE VERO, unico amplificatore al mondo che per amplificare in tensione utilizza solo TRASFORMATORI, cioe’ elementi passivi perfettamente lineari.

Questa pagina rimane a disposizione solo per conoscenza ed e’ dedicata a tutti coloro a cui piace giocare con le valvole, ORAMAI la PAGINA E’ OBSOLETA dopo l’avvento dell’AMPLIFICATORE VERO vedi anche BUFALE MATEMATICO/ELETTRONICHE applicate all’audio. Rimane comunque anche come esempio di risposta a certe riviste del settore, che nonostante non sappiano dimostrare nulla di buono, cercano pure di farle bere a voi poveri malcapitati.

BUONA LETTURA

 

Il freno a mano dell’automobile si usa a motore in moto o spento a macchina ferma. Nello stesso modo per avere il massimo delle prestazioni la controreazione su un amplificatore si deve usare ad ampli acceso, ma senza segnale (controreazione in continua). Quando la macchina parte, il freno a mano va tolto. Allo stesso modo, la  controreazione su un ampli, quando PARTE il segnale in ingresso,  NON DEVE ESISTERE (controreazione in alternata = a ZERO !!!). Compreso il semplice concetto? Tutto il resto e’: NON EQUILIBRIO o schiacciare l’acceleratore mentre si tira il freno a mano. E si sente anche a orecchio
Vedete un po’ voi come logorare le pastiglie dei freni……. o le vs. orecchie
300 B la leggenda.

preferisco una “realta’ imperfetta”, che una “perfetta riproduzione”

Dove finisce la riproduzione ed inizia la musica

Questa pagina ha lo scopo di chiarire come non si possa prendere una valvola a caso (senza dire nemmeno quale sia) e calcolarne matematicamente  le distorsioni (facendo solo ipotesi sui termini del contenuto armonico) al fine di dire “questa e’ o non e’ hi-fi”, ma che ogni cosa va inserita in un contesto bene determinato. Speculazioni vengono continuamente fatte, con grandi cadute di stile (ormai siamo alla frutta, ma neanche, forse al caffe’), oppure davvero i “matematici” (?) non sanno guardare ad un sistema audio?

1 – Per poter parlare di distorsioni di MONOTRIODI in S.E. utilizzati senza N.F.B. (NEGATIVE FEED BACK o CONTROREAZIONE NEGATIVA), dovremmo prendere in considerazione SOLO quei triodi che possono FUNZIONARE DAVVERO senza N.F.B. Il fatto che sul mercato, per “fashion” si immettano ampli molto dubbi e malfunzionanti non significa che un MONOTRIODO non sia HI-FI anzi…

Inoltre …

2 – Una valvola non suona da sola, ed un circuito utilizzato in Single Ended (S.E.) oltre ad avere la grande particolarita’ di possedere un trasformatore di uscita (che adatta MOLTO meglio l’accoppiamento ad un altoparlante) non funziona MAI da solo, ma necessita almeno di un’altra valvola che lo piloti e quindi va considerato ESCLUSIVAMENTE con essa. Ma molte volte ci si dimentica che proprio la valvola precedente e’ quella che compensa la distorsione della valvola successiva. Essendo anche il triodo pilota in S.E. le due valvole amplificano in controfase il segnale (e non con la stessa fase dato che entrambi i circuiti sono invertenti), e proprio per questo, dove la valvola pilota ha “allungato” la semionda positiva, la valvola successiva “comprime” cio’ che era stato allungato (e viceversa) ristabilendo l’Equilibrio del segnale. In altre parole, se amplificassero con la stessa fase, la distorsione di una si sommerebbe a quella successiva, amplificando invece in opposizione di fase, esse si sottraggono. Se le due distorsioni sono simili, si annullano proprio.

In piu’, non ho mai visto un amplificatore a MONOTRIODO (serio) con solo la valvola di potenza. Se anche ci fosse, il preamplificatore dovrebbe fornire una tensione di ingresso di almeno 50 Veff!! MAI visti, pero’ posso sempre ricredermi

3 – Le due valvole vanno scelte QUINDI in modo che senza F.B. siano gia’ loro stesse della massima linearita’ e non casuali. Esistono triodi che sono lineari ed altri no. Quelli non lineari di solito NON SI USANO senza F.B. alcuno.  Chi pensa che progettare un ampli senza F.B. sia cosa semplice forse non ha mai progettato ampli. Pero’ basta conoscere le cose basilari e semplici, senza farsi influenzare da “fashionismo” per poter pensare a qualcosa di buono, e chi pensa invece che per avere un buon ampli senza F.B. (nessun F.B. nemmeno locale) si debba pagare come un Cadillac o un monolocale, forse ha letto troppa pubblicita’ tendente a sostenere un mercato in declino. Se per ottenere buone caratteristiche si necessita valvole (es 300B) con i contatti di platino iridio, con la placca antitartaro, e la griglia anti rubagalline, che costano di piu’ del progetto di tutto l’ampli dopo il mutuo, forse e’ meglio pensare ad un altro progetto.

4 – non si puo’ INOLTRE generalizzare prendendo un ampli a caso (non si sa quale o non lo si dice), di cui non si conosce la potenza di targa e dire: questo ampli a 3 o 5 watt ha gia’ distorsione pari all’ 1,5 %. Se la potenza di targa e’ 5 watt, va piu’ che bene (e’ distorsione ARMONICA a regime statico e in regime dinamico non e’ possibile nemmeno udirla), e se la potenza fosse invece 7 watt magari sarebbe bello conoscere quanto distorce a 7 watt e VEDERE le misure, senza sparare a caso e poi dire.. accidenti.. non ho piu’ qui l’ampli… e’ sparito… e questo non e’ HI-FI perche’ la forma d’onda era distorta (dai calcoli).

5 – E’ inutile (oltre che dannoso) parlare di saturazione del nucleo, se non si vedono le misure di detto ampli alla massima potenza: perche’ si fa indietrologia? E poi, quando si usa un monotriodo per la massima potenza continua di targa? o con esso si va oltre essa? Come andare in auto sempre al massimo dei giri o fuori giri. Se non si sa usare un auto….. stare a casa e’ meglio. Vi ricordate quando molti anni fa (parlo del ’70) si diceva che un ampli era bene avesse una buona potenza, ma da usare a bassa potenza? Si parlava di bassa controreazione e di valvolari. Con l’avvento dello stato solido controreazionato “a manetta”, questa frase oggi non ha piu’ senso. Ma nessuno capisce come mai da questi ampli, piu’ si alza il volume e meno esce volume sonoro e si impasta tutto, pur NON ARRIVANDO MAI al CLIPPING. Bhe’ molti di voi non solo oggi lo sanno, ma lo hanno scoperto a proprie spese.

6 – Un AMPLI a triodi in S.E. senza F.B. alcuno con trasformatore di uscita SUONA 10 volte piu’ forte di un ampli in P.P. con controreazione a stato solido senza trasformatore. Dove sta scritto che un MONOTRIODO da 9-10 watt in S.E. va bene solo per diffusori ad alta efficienza e che questo generi così  tanto rumore? Io li connetto ai miei diffusori da 98,5 dB e regna il silenzio assoluto, ma in che secolo siamo? Nel MedioEvo? Qualcuno sa che esiste anche la possibilita’ di alimentazione dei filamenti in corrente continua? E che 10.000 microfarad di condensatore a 6,3 Vcc a bassa ESR/105°C  oggi costa 0,15 euro ad acquistarne solo 50 pezzi? Pensare che questa (le tensione continua) e’ stata inventata da VOLTA che nacque prima di TESLA. Incredibile….

L’amico Domenico, rimase comunque scioccato quando con l’RD-300B piloto’ i suoi diffusori da 89 dB, sostituendoli al suo PRE+FINALE (di alto lignaggio purtroppo per lui) da 80 watt per canale a stato solido in P.P.(senza trasformatori di uscita) dicendo che NON SOLO il 300B suonava meglio, ma MOLTO piu’ FORTE. Domenico ci sei? Credevi fosse un ampli da almeno 100 o piu’ watt!!.. .. ed i tuoi 2 amici audiofili, anche loro che dicevano che forse ci stava sotto sotto un imbroglio? piu’ prova di questa!!

Dopo queste doverose premesse per non scadere in qualunquismo, e per confutare stupidaggini che girano qui e la’ prenderemo in considerazione un dato amplificatore a TRIODI in Single ENDED, per vedere se e’ possibile realizzare di meglio per ascoltare musica, invece che scadere nel classico P.P. in classe AB-semi classe A senza trasformatori di USCITA con F.B. infinito dal suono infinitamente affaticante anche se le misure (?) (su carico resistivo) dicano ai matematici tutto il contrario.

Tutto cio’ legato alla riproduzione di MUSICA. Per questo motivo e’ necessario almeno conoscere i fondamenti della progettazione di un Single ENDED per poterlo utilizzare senza F.B. ALCUNO. Questi li abbiamo detti poco fa ma li estenderemo di piu’ prendendo in considerazione un ampli a MONOTRIODO ad accensione diretta da 9-10 watt per canale (ripeto – senza F.B. alcuno) e ne verifichiamo le distorsioni ed i limiti. L’ampli in questione non costa (e non voleva costare) come una CADILLAC SEDAN DEVILLE, ma nell’intorno dei 1200 euro e a detta di chi lo ha e lo ascolta ANCHE con diffusori anche da 89 – 90 dB, suona MOLTO meglio, in modo MAI affaticante ed e’ di una naturalezza indescrivibile rispetto ai P.P. con F.B. senza trasformatore di uscita che aveva prima.

L’ampli STEREO in questione e’ l’RD-300B (vedi caratteristiche e componentistica). Foto a lato

A me personalmente poco importa se la maggior parte dei progetti sul mercato non sanno mantenere cio’ che dichiarano. Sono affari loro. Di seguito le scelte che hanno portato a realizzare un apparecchio di tutto rispetto senza dover raccontare che si necessitano condensatori fatti a mano (quelli di filtro anodica sono Royal Device – vedi foto a lato – quello di segnale e’ specificato nelle caratteristiche), potenziometri limati a mano o trasformatori di uscita con filo in argento trafilato a scalpello a sezione quadra dal nonno di KondoSATUTTO-san e stagionato sotto la cenere per cento anni (come le uova cinesi) per creare l’isolamento perfetto e avvolto poi a mano dal nonno del progettista che ora ha 95 anni e ci mette tanto tempo e costa tanto. Per cui……. passiamo oltre e

vediamo allora:

PRIMA PARTE – COME SONO STATE SCELTE LE VALVOLE QUINTA PARTE – LE DISTORSIONI EFFETTIVE alle varie potenze
SECONDA PARTE  – LO SCHEMA ELETTRICO SESTA PARTE – LA RISPOSTA IN FREQUENZA ad 1 e 10 watt
TERZA PARTE – SCELTA DEL TRASFORMATORE DI USCITA SETTIMA PARTE – LE DISTORSIONI A LIVELLI EFFETTIVI DI ASCOLTO
QUARTA PARTE – PERCHE’ SOLO DUE TRIODI E NON 3 CONCLUSIONI
PRIMA PARTE  – COME SONO STATE SCELTE LE VALVOLE – criteri di scelta basati sulla massima linearita’ intrinseca DELLE VALVOLE SCELTE
Per poter solo lontanamente pensare di ottenere da un amplificatore senza F.B. alcuno (che possa fregiarsi di suonare non solo decentemente bene, ma di superare di gran lunga amplificatori di qualsiasi altro tipo) e’ NECESSARIO (MUST) che la linearita’ della valvola stessa sia ASSOLUTA. Vengono mostrati due esempi di curve di valvole. La prima (6C33C- FIG.1) che presenta delle  NON LINEARITA’ che devono per forza di cose essere “sistemate” con un minimo di controreazione, la seconda ( 300B – FIG.2 – la valvola scelta come finale per l’amplificatore in questione) che invece NON necessita di essere corretta, vista la grande LINEARITA’ INTRINSECA presentata.  LA LINEARITA’ INTRINSECA si presenta con l’EQUIDISTANZA delle CURVE e il PARALLELISMO delle stesse. Nella presente sede l’obiettivo non e’ quello di spiegare come si progetta un amplificatore a triodo senza F.B., ma quali sono le scelte oculate da fare a monte per ottenere alla fine dei risultati piu’ che eccellenti.
 

FIG. 1 – Le curve caratteristiche di MONOTRIODO di potenza – la  6C33C – notare la NON equidistanza TRA LE CURVE e la mancanza di parallelismo tra le prime e le ultime delle stesse
In pratica utilizzando una valvola di questo tipo o comunque con questa tipologia  gia’ si incontrerebbero problemi di distorsione armonica senza l’utilizzo di N.F.B.

Senza dover entrare in merito a cosa sia una retta di carico  e a che serve, a molti potra’ invece interessare che, in questo caso particolare, la sinusoide che viene riprodotta dalla valvola NON SARA’ molto FEDELE al segnale di pilotaggio, perche’ nel passare da una retta ad un’altra l’amplificazione NON E’ LINEARE (appunto perche’ le rette NON SONO EQUIDISTANTi e  PARALLELE tra loro). Servirebbe almeno un minimo di controreazione od il pilotaggio con un triodo dalle stesse identiche caratteristiche (difficile da trovare)

FIG. 2 -Le curve caratteristiche del MONOTRIODO 300B –  notare l’ equidistanza ed il quasi perfetto parallelismo tra le prime e le ultime curve.
 
 FIG. 3 -Le curve caratteristiche del DOPPIO TRIODO 12AX7 –  notare l’ equidistanza ed il quasi perfetto parallelismo tra le prime e le ultime curve

Per questioni sia di contenimento dei costi, sia per l’inutilita’ di grosse quantita’ di potenza necessarie per la riproduzione casalinga, alla fine la scelta, dopo le opportune verifiche di possibilita’ di pilotaggio da parte della valvola preamplificatrice – appunto usata in modalita’ parallelo –  e’ caduta sulla 300B e sulla 12AX7 in connessione come due triodi in serie tra loro. Data la completa funzionalita’ in CLASSE A si e’ inoltre scelto di introdurre l’alimentazione INDUTTIVA con un filtro a PI-GRECO (non visibile nello schema, ma visibile in FOTO)

SECONDA PARTE – FIGURA 4 – LO SCHEMA ELETTRICO

TERZA PARTE – SCELTA DEL TRASFORMATORE DI USCITA

Il progetto volle essere non costoso, per cui cio’ che si cercava (parlo di circa 2 anni fa) era una risposta in frequenza piu’ che accettabile con valori di distorsione armonica molto contenuti, dato che quella TEMPORALE in assenza di controreazione sia totale che locale ha poco effetto. Per cui si era accettato un calo agli estremi della banda di circa 3 dB da 20 a 20.000 Hz, per non complicare la realizzazione del trasformatore (EFFETTIVO RISULTATO ai tempi era – 2 dB a 20 Hz e -2,8 dB a 20 KHz oggi invece a 20 Hz – 1,17 dB e -0,67 dB a 20 KHz -5 dB a 40 KHz). Tenendo presente che un calo a 20 KHz non e’ mai drastico come quello della risposta di un CD Player, per cui, l’ampli scende in modo naturale e piu’ secondo il calo ARMONICO degli strumenti musicali e che la saturazione di un trasformatore di uscita AUDIO, non andrebbe misurata solo come RISPOSTA in FREQUENZA, ma con una FREQUENZA BASSA a cui si sovrappongono almeno 2 o 3  frequenze MOLTO ALTE ma molto piu’ basse in ampiezza, dato che queste sono le condizioni piu’ vicine alla musica (esempio un colpo di basso a 50 Hz con un piatto di batteria – chesso’ 5 KHz – 10 KHz  e 15 KHz)

Certo si puo’ studiare sicuramente un trasformatore migliore rispetto a quello adottato, ma non era contemplato nella tesi iniziale del progetto (contenimento dei costi) e piu’ avanti il progetto dell’ampli fu migliorato in questo senso pur rimanendo nel target prefissato. Avevo capito inoltre che  avere sempre a disposizione il nonno di Kondosatutto-san, non era sempre facile, per cui…. adottai politiche diverse e la cosa fu vincente.

Si potrebbe pensare che se la risposta cala sulle alte, con un controreazionato senza trasformatore si possa avere piu’ dettaglio. Aldila’ che forse sono tra i pochi (o forse l’unico mi sembra) che affermi perche’ e’ necessario oltre che indispensabile riprodurre BENE oltre i 20 KHz in relazione alla MUSICA, ma un controreazionato in P.P. anche se arriva a 100 KHz a zero dB, si mangia TUTTI i dettagli della parte medio alta dai 2 – 3 KHz in su’ per l’effetto della DISTORSIONE TEMPORALE…. in piu’ avendo un effetto di compressione notevole sul suono… ve lo raccomando. Ma il problema non e’ neppure questo. Fare un trasformatore per un S.E. a tubi non e’ proprio cosa semplice, specialmente se si vuole ottenere almeno una decina di watt. Comunque…. piu’ avanti studiai il modo per migliorare la risposta in frequenza….

…anche se la soluzione piu’ soddisfacente e definitiva per la mia sala audio (dal punto di vista dell’amplificazione) la trovai tempo dopo con lo studio del BLU EYES a stato solido. Con esso si arriva a 100 KHz al massimo della potenza (33 o 50 watt) usando trasformatori di USCITA disaccoppiati dalla corrente continua per mezzo dell’ ALIMENTAZIONE SINGOLA (questo e’ possibile solo per il fatto che i dispositivi in Single ended all’uscita sono appunto DUE che lavorano in CONTROFASE senza F.B. – vi ricorda nulla?), applicando poi la CLASSE A DINAMICA – mia invenzione – Yesss!!! (come diceva Alberto Sordi). Alla fine tanti “piccoli uovi” – licenza poetica – di COLOMBO messi insieme per un risultato che non avrei mai sperato.

 

QUARTA PARTE  – PERCHE’ SOLO DUE TRIODI E NON 3 IN SERIE
Dalle verifiche in sede di progetto si calcola di solito anche la sensibilita’ di ingresso, che nel caso e’ di 800 millivolt. Per aumentare la sensibilita’ e’ necessario aggiungere un altro triodo in serie controreazionandolo almeno localmente  per ridurre il guadagno che diventerebbe troppo alto (verso i 30-50 millivolt), introducendo rumore di fondo e microfonicita’. Inoltre si sarebbe aggiunto un condensatore in piu’ in serie al segnale. Il mio scopo non era quello di fare un integrato. In sala audio, gia’ avevo il preamp con tutti gli ingressi. Tenendo presente che e’ inoltre possibile costruire uno stadio preamplificatore esente da microfonicita’ con un JFET in CLASSE A senza F.B. alcuno, con accoppiamento a trasformatore, con caratteristiche di suono eccellenti a livello “triodale no F.B.”, di rumore di fondo e distorsione contenutissimi, non esitai a scegliere quindi la tipologia a 2 triodi. Segue poi il fatto che utilizzando l’ampli SOLO con un CDP modificato sulle uscite (uscita a 3,5 o 4 Veff a trasformatori – vedi modifiche CDP ) e’ possibile sfruttarlo al massimo delle sue caratteristiche soniche con il minor percorso del segnale e il minimo di dispositivi amplificatori attivi e senza carichi attivi. E questa direi e’ la cosa veramente fondamentale.Due valvole SCELTE OCULATAMENTE inoltre lavorano molto bene bilanciando tra loro la LORO distorsione intrinseca.. cioe’ – quel poco che rimane di essa: una prova e’ la forma d’onda a 10 Watt (VEDI FIG.5)

QUINTA PARTE  – LE DISTORSIONI EFFETTIVE
 FIG. 5 – La forma d’onda ad 1 KHz a 9,03 Veff /7,9 ohm (poco piu’ di 10 Watt) – notare in basso il leggerissimo inizio del clipping  (immagine da scheda CLIO e diretta da oscilloscopio) e la perfezione della forma d’onda vicino al clipping ed al punto di saturazione dell’amplificatore – La distorsione armonica totale alla massima potenza a 230 volt di alimentazione e’ sotto il 2% (1,79 % – piu’ avanti le misure)   –  la dissimmetria tra la semionda positiva e quella negativa e’ praticamente inesistente.
 
 
 

FIG. 6 – Il setup per fare le misure a banco con carico resistivo (7,9 ohm-150 watt) con scheda CLIO – AUDIOMATICA release 4.52 – Osilloscopio Hitachi 4 tracce 100 MHz. Valvole rodate meno di 100 ore. Con valvole piu’ rodate (almeno 500 ore), la potenza ottenibile alla fine sale di circa 1 watt ed anche oltre

 
FIG. 7 – LA DISTORSIONE ARMONICA (FFT) A 1 WATT 1 KHz (2,83 Veff / 7,9 ohm) e’ sotto lo 0,2% (0,19 %). Livello della fondamentale e’ di 9,08 dB (riferimento). La seconda armonica (vedi MARKER a 2 KHz/- 46,5dB) si trova a 9,08+46,5 dB = 55,58 dB SOTTO la fondamentale e la TERZA ARMONICA in questo caso a 9,08+51,9 dB = 61 dB SOTTO (cioe’ -61 dB). Le altre armoniche praticamente inesistenti
 
 

SESTA PARTE –  FIG. 8 – LA RISPOSTA IN FREQUENZA A poco piu’ di 1 WATT con MLS  (3 Vrms)

Riferimento a 1 KHz  10 dB:

risposta globale  con MLS  a 20 Hz – 1,17 dB e -0,67 dB a 20 KHz   (10 KHz + 0,7 dB)  (-5dB a 40 KHz)

 
LA RISPOSTA IN FREQUENZA AD 1 WATT  a regime SINUSOIDALE e THD comprende anche la banda da 10 a 20 Hz. A 10 Hz, il calo della risposta in frequenza e’ di 3,8 dB rispetto ad 1 KHz
 
FIG. 9 – LA DISTORSIONE ARMONICA (FFT) a 7 WATT (7,43 Veff / 7,9 ohm) e’ 1,26%.
 
FIG. 10 – LA DISTORSIONE ARMONICA (FFT) A 10 WATT (9,01 Veff / 7,9 ohm – ) e’  1,79 %. MASSIMA POTENZA dell’amplificatore. Livello della fondamentale e’ di 18,86 dB (riferimento 1watt / 9,08 dB). La seconda armonica si trova a 18,86+19,3 dB = 38,16 dB SOTTO la fondamentale e la TERZA ARMONICA in questo caso a 18,86+19,2 dB = -38,15 dB. Piu’ che buono per essere alla massima potenza… La TERZA armonica si e’ portata al pari della SECONDA per effetto del leggero clipping della semionda negativa (vedi Fig.5). Qui siamo al limite del “fuori giri”…
 
 
FIG. 11 – LA RISPOSTA IN FREQUENZA A 9 WATT – nonostante la potenza massima, la risposta in frequenza e’ pressoché inalterata.

riferimento 1 KHz +18,8 dB

riferimento 20 Hz / + 16,73 dB =  – 2,07 dB a 20 Hz

riferimento 20 KHz/ + 17,70 dB = – 1,1 dB a 20 KHz 

 
SETTIMA PARTE – LA DISTORSIONE ARMONICA A LIVELLI DI ASCOLTO NORMALI
 FIG. 12 – LA DISTORSIONE ARMONICA A 0,5 WATT – E’ interessante anche riportare la distorsione armonica a potenze piu’ basse di un watt. In casa, alla sera, quando la tensione di rete sale e la distorsione armonica scende ancora di piu’, e il silenzio si fa intorno, la potenza necessaria per ascoltare musica VIVA anche con diffusori di efficienze di 82-83 dB sia aggira nell’intorno di 1/2 watt. ebbene…. qui scopriamo perche’ un ampli che non lascia molto a desiderare gia’ a 10 watt rispetto ad altri molto piu’ costosi e blasonati (come voleva il progetto iniziale), possa far percepire le condizioni “NATURE LIVE” in condizioni ad esso ancora piu’ consone……. ed alla fine e’ solo questo che conta…. eliminare all’ascolto i fastidi  dell’HI-FI proposta oggi. Si sono persi i riferimenti ragazzi miei…

giusto per dovere di cronaca, in questo caso la TERZA ARMONICA e’ sotto di 70 dB dalla fondamentale….. se puo’ ancora interessare. Distorsione totale 0,13 %

 
CONCLUSIONI

Le premesse per un suono “NATURE LIVE” esistono tutte a quanto pare anche con un MONOTRIODO se pensato oculatamente a monte e senza dover spendere i soldi come per una Cadillac o un monolocale:

– bassa distorsione armonica a regime statico  (a questi livelli in regime dinamico NON SI avverte nulla, per avvertire distorsione armonica ne serve molta di piu’, bisogna arrivare a circa l’8 – 10% ..  in piu’  dipende dalla frequenza …. per cui….)

secondo voi sono importanti le misure sopra esposte?

Per la scienza attuale forse sì (la scienza ancora seria). La “scienza” (tra virgolette) invece fa calcoli matematici e simulazioni al PC senza sapere di che parla. Speriamo che l’uomo che sbarchera’ su Marte non sia in mano a costoro. Con la loro sicurezza ci manderei loro a rischiare la vita.

Il mio pensiero personale? per me le misure sopra servono sicuramente, ma non bastano a stabilire cosa sia hi-fi e cosa non lo sia. Sicuramente sono molto meglio che presentarvi delle simulazioni al computer di cio’ che io presupponevo potesse uscire dall’ampli che avevo progettato. Non vi sembra?

Direte, ma ne mancano tante altre. Sì, lo so, ma il mio scopo non e’ quello di fare misure a gogo’ per la “gioia dei lettori” come forse hanno il dovere di fare le riviste, o come NON fanno magari tanti “progettisti”, o come vorrebbero gli scienziatichesannotuttoechestannosuiforum a discutere cio’ che e’ giusto e cio’ che e’ sbagliato a proposito di cio’ che gli altri dicono (anche io faccio lo stesso? forse no – ho spiegato solo il mio ampli con le 300B come funziona e come ci sono arrivato e con che scelte e che si puo’ fare quello che altri dicono non sia possibile fare e portando prove di misure veritiere e non simulazioni fatte ad arte), delle caratteristiche statiche o dinamiche, del prezzo, del gorgonzola  e della carta del formaggio.

A me interessa lanciare un messaggio, e chi sa cogliere frutti li coglie, chi non li sa cogliere, continua a stare sui forum, a leggere ed istruirsi per come comperare monolocali e Cadillac o solo il gorgonzola al prezzo della carta del formaggio.

Dall’esperienza e dalle “decinaia” di ampli provati per dovere o per sport, dalle infiniterrime prove fatte inserendo o togliendo anche controreazioni locali a livelli di 1 o 2 dB su questo o quell’apparato, ritengo che dette misure dicano ancora molto poco, fino a quando non verranno introdotte misure serie fatte su un carico REALE che genera Forza CONTROELETTROMOTRICE: cioe’ un ALTOPARLANTE. E’ lì alla fine che si gioca tutto aldila’ di tutto cio’ che scrivono le persone che non ascoltano musica.

Dico che quelle misure sono solo una PICCOLA base. Cio’ che veramente ho scoperto (a mie spese) e’ che bisogna centrare il PROGETTO ELETTRICO (carichi attivi addio – e non ha piu’ importanza valvole o transistor – un transistor al GERMANIO funziona tranquillamente SENZA F.B. alcuno meglio di un qualsiasi MOSFET di oggi, ma lo stesso vale per un J-FET – provate se volete, ci vuole poco, bhe’ forse non e’ proprio facile trovare il FET giusto pero’…si puo’.. – il MOSFET e’ gia’ CONTROREAZIONATO di suo in modo locale all’interno del dispositivo – il J-FET invece NO-, il MOSFET sara’ anche lineare come un pentodo ma alla fine non quadra il cerchio – e si sente)  e in piu’ avere riferimenti di musica dal vivo ed ascoltare con le orecchie.

Dicevo, e’ importante un BUON PROGETTO ELETTRICO, (non scandalizzatevi se ho messo in parallelo  i due triodi interni della 12AX7, pensate che oggi piuttosto si mettono in parallelo decine di transistor – molto piu’ diversi tra loro che i triodi interni della valvola, solo p.e. sullo stadio di uscita di un un P.P o di un S.E. e decinaia di transistor in serie tra loro legati da controreazioni locali e totali e decine di operazionali sparsi ovunque con quintalate di controreazione….. )

con la:

– mancanza totale di F.B. e con TRASFORMATORI di USCITA (Inutile togliere un ramo di controreazione totale per vedere che la risposta in frequenza cala di soli 2 dB, quando all’interno della catena esistono 200 OPERAZIONALI TUTTI CONTROREAZIONATI FOLLEMENTE)

da qui si hanno i migliori presupposti per avere:

– dinamica 10 volte rispetto ad un controreazionato ( e si sente, e NON…. si misura – il fonometro NON misura cosa sente il mio orecchio e Domenico se ne e’ accorto, ma mica solo lui. Gia’ detto 100 volte: 96 dB misurati da un fonometro, che siano 96 dB di musica purissima o di rumore, il fonometro sempre 96 segna…. peccato che nel secondo caso le mie orecchie schiattano. E’ sufficiente per dire che questa e’ la realta’ dell’efficienza del sistema? se per voi lo e’… auguri per il futuro delle vs. orecchie…)

– una naturalezza nel suono indescrivibile (solo chi ha avuto possibilita’ di fare anni di prove svincolato da “status symbol” e da “radiante pubblicita’ ”  o da “DOVERI di VENDITA” lo sa,  gli altri magari lo sanno anche  ma non  lo dicono. Non li biasimo di certo – che avrei fatto io al loro posto? portare a casa la pagnotta e’ difficile oggi e sara’ ancora piu’ difficile domani  ed il pubblico/utilizzatore di solito vuole il “sangue” – la “verita” – l’ “oggettivita’ “, basta leggere sui forum…. dico sempre che sarebbe meglio prendersi qualche giorno di ferie ed ascoltare musica invece di mandare mail fino ad oltre mezzanotte…  – così mi dicono – questo e’ essere audiofili ? odio questa dizione. Io NON SONO un audiofilo)

– mancanza di fastidi alle orecchie

– capacita’ di pilotaggio di un diffusore senza troppi problemi data l’uscita a trasformatore (elettrostatici esclusi, ma a me personalmente questi non interessano proprio. Per gli elettrostatici occorre la bi-amplificazione a trasformatore di uscita per farli funzionare – tutto il resto sono tentativi mal riusciti)

– decadimento armonico consono a quello degli strumenti musicali (forse)

– silenzio assoluto anche con i miei diffusori (98,5 dB!!). Increadible but true. L’alimentazione dei catodi della 300B e’ in continua con 56.000 microfarad di filtro!!! come ci vuole poco per superare le montagne.

QUESTA e’ ALTA FEDELTA’ per VOI? Io non  lo so per voi…

… per me NON E’ ALTA FEDELTA’ questa, ma NATURE LIVE, cioe’ MOLTO ma MOLTO di PIU’ di solo “ALTA FEDELTA'”.

“L’ALTA FEDELTA’ o HIGH END ” – quella che ormai e’ rimasta tra virgolette – la si trova sulle “pubblicita’ ” ormai come “pezzi di ferro” da assiemare, pieni di TECNOLOGIA (?)  che ti fanno sentire o vivere un “PROUD of OWNERSHIP” (come vogliono in USA: trad. ORGOGLIOSO del POSSESSO),  la base su cui si fonda il consumismo che ci sta portando alla rovina. Vabbe’ che ci volete fa’ ….

Salviamoilsalvabbbile…. prima dell’incendio… tanto adesso non c’e’ Nerone… (Edoardo Bennato)

grazie di esistere EDO!!

La sfida? o meglio… AUTOSFIDA? Era progettare un ampli che SUONASSE “almeno uguale o possibilmente meglio” a parita’ di costo,  con piu’ potenza e configurabile in uscita sui trasformatori per adattare al meglio qualsiasi diffusore (i miei 20 in sala audio)….. e consumasse la meta’ della meta’ della meta’ era da 7 anni che ci pensavo…oggi c’e’:  si chiama

AMPLIFICATORE VERO con BLU POWER

 
vedi anche (BLU EYES): e vedi anche:
AMPLIFICATORE VERO BUFALE MATEMATICO/ELETTRONICHE
Commenti AMPLIFICATORE VERO
AMPLIFICATORI SCONVOLTI Trasformatori audio Royal Device
BLU EYES 33 Davvero un S.E. a J-FET senza F.B. e’ meglio? vedi le distorsioni e la risposta in frequenza del circuito Royal Device
schema elettrico e misure su carico dinamico impedenza di uscita amplificatori controreazionati
REGOLAZIONE DELLO dello SMORZAMENTO SOLO 20 KHz? Lo STARGATE x comprendere cosa succede oltre, ma anche prima
circuito equivalente del doppio SINGLE ENDED CLASSE A  – BLU EYES  vs. Push Pull distorsione addio
Commenti PREAMPLIFICATORE STEREO BLU-EYES 3 & 3A  CLASSE A – trasformatori di uscita
Nota ai forumisti sulla FEM dell’AP: mi arriva voce (cioe’ mi girano i link) che qualcuno ha fatto prove….

non si puo’ pensare di parlare o cantare davanti ad un altoparlante e misurare la tensione da esso prodotta (con un’analizzatore digitale magari) sperando che sia grande come quella che riceve dall’ampli quando viene riprodotta la voce di un cantante allo stesso livello di chi parla davanti all’AP. Il movimento della membrana e’ infinitesimo (quando si parla o si canta davanti ad un AP) e si dimentica inoltre la cosa piu’ importante – il rendimento dell’altoparlante: BASSISSIMO. Infatti l’ampli ha il compito di farlo spostare parecchio (parecchi millimetri) per produrre lo stesso livello di una voce LIVE. Lo stesso movimento lo si dovrebbe produrre al contrario per ottenere la stessa energia, cosa che mai piu’ succedera’ parlando o cantando davanti ad un 17 o 20 cm. Solo se lo vedrete spostarsi nello stesso modo, potrete pensare di produrre energia elettrica dello stesso ordine di grandezza di quella dell’ampli.  Inoltre, il problema  e’ concentrato sulle frequenze basse, dove il contenuto energetico e’ piu’ alto. L’altoparlante e’ in grado di assorbire tutta l’energia fornitagli dall’ampli, SOLO dove la sua fase e’ ZERO (cioe’ solo in un paio di punti dello spettro). Da lì sopra o sotto, tanti saluti ….. Per fare assorbire potenza all’AP, dove la fase e’ chesso’ 50° o 30° e’ necessario bloccarlo completamente, la corrente diventa massima e DI NUOVO in perfetta fase con la tensione fornita.  Proprio come avviene su un motore a corrente continua. Da qui l’importanza che il sistema sia correttamente smorzato senza bloccarlo (altrimenti non esce piu’ la musica) e che la membrana abbia escursione minimale,  ..  Vi ricorda nulla tutto cio’?

Link: http://www.royaldevice.com/300BlaLeggenda.htm

  • LA CONTROREAZIONE NEGLI AMPLIFICATORI 900 675 Audiodarex
  • IL FATTORE DI SMORZAMENTO NEGLI AMPLIFICATORI 333 216 Audiodarex
  • LA FAVOLA DEL SINGLE ENDED O UN SINGLE ENDED DA FAVOLA 400 341 Audiodarex